L’impianto cimiteriale esistente si trova nel Comune di Valtopina, è caratterizzato dall’ area occupata dal vecchio cimitero realizzato in tempi diversi e da un comparto interamente recintato con muro in c.a. e rete metallica parzialmente edificato con stralci successivi che si trova a monte dell’impianto cimiteriale originale. Dall’ingresso situato in prossimità di un piccolo parcheggio esterno, si accede ad un’area sterrata fortemente in declivio delimitata a destra dal vecchio cimitero formato da due aree verdi a terrazza con file di loculi disposti a lato, collegato con il luogo oggetto di intervento da una scala e separato da murature che ne delimitano i confini, sempre a destra si trovano le mura retrostanti i loculi realizzati successivamente e un muro di contenimento oltre di alcune cappelline private realizzate recentemente.
Il progetto prevede la realizzazione complessivamente di 460 loculi e 46 ossarine. Planimetricamente l’intervento sarà edificato in più stralci funzionali, tale scelta è nata dall’esigenza di realizzare lotti successivi non solo per motivi economici, ma anche dal punto di vista formale, cioè si è pensato ad un organismo che ad ultimazione dei singoli stralci non darà la sensazione di avere realizzato opere incompiute, interventi cioè dove sarà possibile riconoscere i vari lotti realizzati in tempi diversi, ma opere terminate perfettamente funzionanti. La difficoltà principale del progetto è quella di intervenire da una parte in un contesto dove l’orografia del terreno si presenta in forte declivio, dall’altra dalla presenza di percorsi sterrati che collegano i vari punti del cimitero, che non possono, evidentemente, essere interrotti e dai rigidi vincoli imposti dalle costruzioni perimetrali che cingono l’area cimiteriale. Per la realizzazione dell’ampliamento si è pensato ad un organismo non in linea ma frazionato, formato da elementi “monolitici” contenenti ciascuno 20 loculi aventi dimensioni di ml 4.25x4.25x4.25, inseriti nel terreno in declivio secondo un ordine apparentemente disomogeneo, ma in realtà organizzato in maniera tale da ridurre il più possibile gli scavi ed i riporti (che avranno lo stesso volume) e l’impatto visivo. Saranno realizzate otto piazzole a quote differenti, dotate di piccole aree verdi ed alberature ad alto fusto, delimitate dai blocchi posizionati in modo da formare delle piccole piazze pavimentate, luoghi facilmente raggiungibili con rampe per disabili e scale. I prospetti principali dei vari blocchi sono rivolti verso il centro delle piazzette posizionate a quote differenti; la vicinanza degli elementi creeranno spazi piccoli ed accoglienti dove la sacralità del luogo sarà valorizzata al massimo. La sensazione che si avrà osservando l’intervento sia dall’esterno che dall’interno degli spazzi vuoti, sarà quello di essere in un “borgo” dotato di edifici discreti, piazze pavimentate, scale e rampe che collegano i vari luoghi posti a quote differenti, scorci verso valle e verso monte, ecc. Sarà un organismo fortemente caratterizzato, ma anche discreto in quanto i vari elementi contenenti i loculi, pur avendo la stessa dimensione evidenziabile solamente sul prospetto principale, avranno gli altri lati o completamente fuori terra, o completamente interrati, o parzialmente interrati, comunque quasi mai gli uni uguali agli altri. Dove il terreno lo consentirà gli elementi potranno essere anche aggregabili in linea, quindi blocchi identici gli uni con gli altri, a seconda di come saranno posizionati nel terreno e di come saranno orientati, daranno l’impressione di essere molto diversi fra loro. Questa struttura ci permetterà inoltre di utilizzare i lati interrati a contenimento del terreno evitando pertanto di eseguire lunghi tratti di mura che saranno presenti solamente fra i blocco e blocco. Per la realizzazione delle strutture dei loculi, vista l’impossibilità di utilizzare blocchi autoportanti frontali in c.a., a causa dell’orografia del terreno che avrebbe reso impossibile l’accesso di mezzi pesanti, si è pensato di utilizzare casseformi in polistirolo riutilizzabili per più getti. La struttura di un colombario eseguito in opera ha due caratteristiche essenziali: la leggerezza e la solidità. La forma a cella del loculo conferisce alla struttura una resistenza monolitica diventando un corpo unico con la fondazione. Le casseformi prefabbricate hanno gli spigoli smussati, il getto presenta quindi degli ingrossamenti nei punti di giunzione tra solette e muretti, questo aspetto garantisce al manufatto maggiori garanzie di impermeabilità nei punti critici dei loculi come fondo e nel punto di ripresa del getto. Per la realizzazione delle finiture si è pensato all’utilizzo di materiali non preziosi e facilmente mantenibili e non soggetti ad ammaloramenti con il tempo. Le facciate degli elementi monolitici contenenti i loculi saranno realizzati in cls autocompattante bianco additivato con coloranti nell’impasto che conferiranno un colore caldo, simile alla pietra. Particolare cura occorrerà prestare alla scelta delle casseforme metalliche perfettamente lisce, o rivestite con materiali speculari che conferiranno alla faccia a vista un effetto marmorino, perfettamente complanare ed alle modalità di getto che, per conferire l’effetto monolitico voluto, dovrà essere possibilmente unico per ogni elemento contenente i venti loculi. Le chiusure dei loculi saranno realizzate con lastre di marmo di Ardesia, materiale freddo, in contrasto con i materiali caldi usati per la struttura. I rari muri di contenimento realizzati in c.a. avente le stesse caratteristiche del materiale utilizzato per l’esecuzione degli elementi monolitici, saranno in parte rivestiti in corten ed in parte lasciati a vista così come pure i parapetti in c.a. I pavimenti realizzati con getti in cls, saranno impreziositi dai tagli dei giunti strutturali che diventeranno elementi decorativi disegnando linee irregolari non parallele assieme al trattamento superficiale del massetto che sarà in parte rigato, in parte lisciato o con superficie ricoperta da graniglia di inerte di fiume.